Le ondate di calore sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano durante la stagione estiva, caratterizzate da temperature elevate al di sopra dei valori usuali, che possono durare giorni o settimane.
L’effetto delle ondate di calore è relativamente immediato, con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e il conseguente incremento nel numero di decessi.
In meteorologia una bomba d’acqua, neologismo di nubifragio, è una precipitazione piovosa particolarmente intensa.
Nonostante solitamente abbia una breve durata, data la sua intensità, questo fenomeno è in grado di creare condizioni di allagamento e inondazioni, specie in zone predisposte.
Le ondate di calore rappresentano un rischio ancora piuttosto moderato sul territorio. Ciò nonostante, è giusto prenderlo in considerazione e valutarne le conseguenze in via preventiva.
Un rischio tra i più rilevanti, stimato sulla base del numero di interventi da parte del pronto soccorso per via dello stress termico, consiste nelle conseguenze sulla salute dei cittadini ad un’aumento delle temperature.
Non meno rilevante risulta essere la necessità di approvvigionamenti di acqua potabile per le colture, messe sotto stress da questo tipo di clima.
Normalmente il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni ambientali questo meccanismo non è sufficiente.
Se, ad esempio, il tasso di umidità è molto alto, il sudore evapora lentamente e quindi il corpo non si raffredda in maniera efficiente e la temperatura corporea può aumentare fino a valori così elevati da danneggiare organi vitali.
La capacità di termoregolazione di una persona è condizionata da fattori come l’età, le condizioni di salute, l’assunzione di farmaci. I soggetti a rischio sono: le persone anziane o non autosufficienti, le persone che assumono regolarmente farmaci, i neonati e i bambini piccoli, chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta.